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Sedici milioni per il cinema e bandi ogni anno. Regione Marche conferma l’impegno a favore del settore

All’incontro sul cinema indipendente il senatore Verducci ha ribadito l’importanza di sostenere i piccoli produttori contro lo strapotere dei grandi. Un settore che sta cambiando e che è alle prese con una crisi delle sale senza precedenti

PESARO- Sedici milioni di euro in cinque anni e bandi certi per le imprese del cinema e dell’audiovisivo. Nel suo intervento in video alla tavola rotonda sul cinema indipendente organizzata da CNA Cinema e Audiovisivo delle Marche nell’ambito della Mostra internazionale del nuovo cinema di Pesaro, l’assessore alla cultura della Regione Marche, Giorgia Latini ha confermato l’impegno della regione nei confronti di un settore strategico non solo per il settore della cultura ma anche per quello della promozione e valorizzazione del territorio.

Concetto ribadito nei suoi saluti anche dal presidente di CNA Marche, Paolo Silenzi che ha parlato di un comparto strategico. E l’importanza del cinema autoriale e indipendente è stata al centro del dibattito che ha visto protagonisti il nuovo direttore della Marche Film Commission, Francesco Gesualdi, il presidente nazionale di CNA Cinema e Audiovisivo Marche, Gianluca Curti, il senatore Francesco Verducci, il direttore della Mostra Pedro Armocida, Ivan Olgiati presidente Cna Cinema dell’Emilia Romagna e Mario Perchiazzi del Coordinamento nazionale.

Prima i saluti istituzionali del vicesindaco Daniele Vimini e del presidente della Camera di Commercio delle Marche Gino Sabatini che hanno sostenuto come sia importante sostenere e promuovere le imprese di questo settore. "Le risorse ci sono ma serve sviluppare il comparto – ha detto Francesco Gesualdi, Responsabile Marche Film Commission - Fondazione Marche Cultura intervenuto all'evento – le Marche sono una regione ricca di storia e di imprese che possono e devono mettere in piedi progetti più strutturati ed ambiziosi. Obiettivo dei prossimi anni sarà anche quello di creare uno sportello che segnali ai produttori tutte le forme di finanziamento, pubblico e privato, a cui possono attingere". Poco prima aveva aperto i lavori il presidente di CNA Cinema e Audiovisivo Marche, Henry Secchiaroli “Senza le tante micro, piccole e medie imprese della produzione indipendente che producono contenuti di qualità non sarebbero nate generazioni di professionisti, di autori, registi, produttori e maestranze, esercenti, operatori culturali; insomma tutte quelle imprese che in Italia costituiscono il tessuto sociale, imprenditoriale e occupazionale di questo settore”.

La seconda parte del dibattitto è stata tutta incentrata sul progetto di legge sul riconoscimento e il sostegno delle imprese cinematografiche e audiovisive indipendenti che ha come primo firmatario il senatore Francesco Verducci. Ad aprire il dibattito è stato il presidente nazionale di CNA Cinema e Audiovisivo, Gianluca Curti. “E’ urgente - ha detto - un cambiamento strutturale che superi le attuali criticità correggendo, prima che sia troppo tardi, storture, scardinando soffocanti posizioni dominanti che si stanno consolidando ulteriormente in questo periodo e cercando di abbattere tutti quegli ostacoli che impediscono l’accesso a tante energie innovative e creative di arrivare ad affermarsi”. Per CNA Cinema e Audiovisivo è necessario adottare presto misure e investimenti che possano contribuire al rafforzamento e alla crescita del cinema e dell’audiovisivo italiano come uno dei settori maggiormente nevralgici e trainanti dello sviluppo economico e sociale del Paese nei prossimi anni”. Concetto ribadito dal senatore Francesco Verducci secondo il quale “è necessario proporre una definizione di impresa indipendente, non solo di produttore, articolata su più livelli, che riesca a distinguere tra le imprese (prevalentemente micro imprese) che rientrano in pieno nei principi della diversità e dell’eccezione culturale e che giustificano gli aiuti in deroga e quelle (per lo più piccole e medie), che oggi potremmo definire ‘dell’eccezione industriale’, operanti sia in base all'eccezione sia attraverso le regole di mercato. Queste rappresentano un fondamentale motore economico ed occupazionale, oltre che un indispensabile veicolo per la diffusione del patrimonio culturale italiano nel mondo e che dunque devono, seppur in maniera diversa, essere sostenute quota parte attraverso meccanismi derogatori”. L’impegno è per una regolamentazione del settore che crei un equilibrio tra il mercato Theatrical e gli OTT contro la crescente disparità di trattamento dei film di produzione nazionale, sostenuti dal Ministero e dalle Regioni, e quelli di produzione internazionale. L'obiettivo è introdurre, come avviene in altri paesi europei, una norma per le finestre di sfruttamento che tuteli il cinema italiano e il modello culturale europeo delle sale cinematografiche per non depauperare un presidio culturale e territoriale fondamentale per l’identità delle nostre città”. Concetti ribaditi anche dal vicepresidente di CNA, Ivan Olgiati che portando la sua esperienza in Emilia Romagna, regione virtuosa in questo settore dove addirittura viene finanziata in maniera sostanziosa e sistematica anche la formazione per la creazione di maestranze e figure professionali per il cinema”. Ha concluso il direttore del Confidi Uni.co. di Pesaro e Urbino Lucia Sgarzini che ha sottolineato come il Confidi possa aiutare tutte quelle imprese che magari hanno vinto dei bandi pubblici ma hanno la necessità di avere subito liquidità per i loro progetti.

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